L’offerta di un servizio educativo di qualità deve passare, innanzitutto, da una formazione che sia altrettanto elevata per il personale. Questo è il lavoro che, sottotraccia, Namasté ha sempre cercato di garantire.
Il programma di formazione per l’assistenza scolare include incontri che forniscono strategie funzionali al lavoro quotidiano degli educatori. Grazie alla guida di esperti, la formazione arrichisce il bagaglio di conoscenze e competenze, sia a livello professionale che personale.

Uno dei percorsi attivati quest’anno ha avuto come focus il lavoro in team, il sostegno reciproco, lo sviluppo di empatia, la valorizzazione di sé e degli altri. Il tutto, attraverso la condivisione degli aspetti emotivi sollecitati nella relazione educativa, con un approccio dinamico e creativo.
Partendo dall’idea di p lavorare bene all’interno di gruppi diversi, con professionalità diverse e nel rispetto del pensiero altrui, si è cercato di comprendere sé stessi e di aprirsi all’accoglienza degli altri.
La proposta, costruita con la formatrice Ilaria Perego e ispirata ai metodi Snoezelen, Feuerstein, ha accompagnato le persone in un ambiente caratterizzato da stimoli sensoriali modulabili, affinché la concentrazione sui vissuti corporei ed emotivi potesse favorire un’esplorazione di sé e del mondo circostante. Attraverso proposte sensoriali, sollecitazioni visive, olfattive e tattili, ciascuno ha esplorato sé stesso per poi aprirsi agli altri con i propri punti di forza e fragilità.
Durante il primo incontro, secondo l’approccio Snoezelen, le educatrici si sono immerse in una stanza predisposta al lavoro interiore. Immagini e colori da scegliere, profumi da dipingere su carta e la possibilità di manipolare una magica schiuma. Ogni passaggio è stato accompagnato da riflessioni personali e di gruppo.
Le partecipanti hanno poi lavorato su alcune pagine dello strumento del metodo Feuerstein denominato “Orientamento Spaziale”, ponendosi alcune importanti domande: “Dove mi posiziono io nelle relazioni?”, “Quali sono le mie direttrici le mie priorità, le mie prospettive? E gli altri dove si posizionano?”.

Nella seconda giornata, introdotta dalla lettura di “Pieno vuoto” di Cristina Bellemo, il focus si è spostato dall’io al noi, attraverso una domanda: “Quali caratteristiche mi definiscono all’interno di una relazione?”.
La chiusura del percorso ha poi coinvolto le educatrici che, due in gruppi, hanno dato voce alla narrazione di due silent book.
LE TESTIMONIANZE
“Quest’esperienza mi hanno permesso di connettere me stessa agli altri, in modo diretto e sincero. Con naturalezza, ho potuto approfondire i miei agiti in situazioni diverse. Questo sarà un elemento prezioso per il mio percorso a venire.” – Isabella
“E’ stata una formazione molto profonda, che ci ha dato l’occasione di metterci in contatto con la nostra unicità, cosa che purtroppo nella lavoro quotidiano fatichiamo a vedere. La sperimentazione in gruppo ci ha messo di fronte alla complessità del lavoro di squadra, con i tempi, le visioni e l’emotività di ognuno”. – Elena
“Una formazione emozionante. Ci ha dato tempo per fermarci, guardarci dentro e metterci in gioco, collaborando con le proprie fatiche, emozioni e vissuto.” – Raffaella
“Questa formazione con Ilaria è stata una vera sorpresa. La teoria si è intrecciata con la pratica in modo naturale. Abbiamo vissuto ore intense, coinvolgenti e persino introspettive. Mi ha lasciato spunti preziosi e nuovi strumenti di riflessione. Mi sono resa conto di quanto il mondo personale e professionale siano intrecciati. È stata una formazione che mi ha toccato profondamente e a cui ripenso spesso. Ringrazio la Cooperativa, Laura ed Ilaria per averci dato questo prezioso opportunità.” – Arianna




